UE: “Israele revochi il blocco agli aiuti”

L'Unione Europea ha ribadito il suo incrollabile sostegno al popolo palestinese lanciando il suo appello per la ripresa del cessate il fuoco che porti alla fine definitiva delle ostilità e il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi. Dal 2023 sono state consegnate oltre 3.800 tonnellate di aiuti tramite i voli del ponte aereo dell'Ue e sono stati erogati a Gaza oltre 450 milioni di euro di aiuti umanitari. In occasione del primo dialogo politico ad alto livello tra l'Unione europea e l'Autorità palestinese, la Commissione ha annunciato un programma pluriennale di sostegno globale del valore massimo di 1,6 miliardi di euro, per promuovere la ripresa e la resilienza palestinesi.

In una nota congiunta dell'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Kaja Kallas, e dei commissari per il Mediterraneo, Dubravka Suica, e per la gestione delle crisi, Hadja Lahbib si legge che l'Unione europea "ribadisce il suo appello urgente a Israele affinché revochi immediatamente il blocco su Gaza. Tonnellate di aiuti, che rappresentano scorte per 3 mesi per la popolazione di 2,2 milioni di persone, sono in attesa al confine. Una volta revocato il blocco, la situazione nutrizionale potrebbe migliorare molto rapidamente. In quanto potenza occupante, Israele è obbligato, in base al diritto internazionale, a garantire che gli aiuti umanitari raggiungano la popolazione bisognosa". La dichiarazione prosegue spiegando che da oltre due mesi "nessun aiuto umanitario è entrato a Gaza.

"Si tratta della chiusura più lunga che la Striscia abbia mai dovuto affrontare ed è motivo di grave preoccupazione. Le agenzie delle Nazioni Unite, tra cui il Pam e l'Unrwa, riferiscono che le scorte alimentari sono ormai esaurite e la maggior parte delle famiglie non ha accesso ad acqua potabile. Sono ripresi i saccheggi dei magazzini. Gli operatori umanitari continuano ad avvertire che la fame si sta diffondendo e aggravando nell'enclave". La nota congiunta di Kallas, Suica e Lahbib prosegue sostenendo che l'Ue è inoltre preoccupata per il nuovo "meccanismo di distribuzione degli aiuti a Gaza", approvato dal gabinetto di sicurezza israeliano il 4 maggio, "che contrasta con i principi umanitari, come sottolineato dalle agenzie delle Nazioni Unite e dai partner umanitari. Il meccanismo trasferirebbe la responsabilità della distribuzione degli aiuti ad attori internazionali non umanitari e a contractor privati della sicurezza".

"Il nostro messaggio è chiaro: gli aiuti umanitari non devono mai essere politicizzati o militarizzati. L'uso degli aiuti come strumento di guerra è vietato dal diritto internazionale umanitario. Gli aiuti devono raggiungere i civili in difficoltà. L'Ue esorta inoltre Israele ad agire sulla base delle proposte delle Nazioni Unite nell'ambito del meccanismo 2720 e a garantire il pieno rispetto del diritto internazionale umanitario e dei principi fondamentali dell'azione umanitaria, umanità, imparzialità, neutralità e indipendenza, attraverso un dialogo costruttivo con le Nazioni Unite e le Ong designate".