Colpita una scuola nel nuovo raid israeliano a Gaza: 30 le vittime
L'esercito israeliano ha affermato di aver condotto un attacco, durante la notte, contro i "terroristi di spicco" del movimento islamista palestinese Hamas, che si erano nascosti in una scuola nel quartiere Daraj, a Gaza City. Le Forze di difesa israeliane (Off) hanno sostenuto che la scuola veniva utilizzata da Hamas e dalla Jihad islamica palestinese come centro di comando. Secondo la tv del Qatar, Al-Jazeera, almeno 30 persone, tra cui bambini, sono state uccise nell'attacco alla scuola Al-Jarjawi. L'esercito ha affermato che "Il centro di comando e controllo è stato utilizzato dai terroristi per pianificare e raccogliere informazioni al fine di compiere attacchi terroristici contro i civili israeliani e le truppe delle Idf nella zona". L'esercito ha sostenuto di aver adottato "molte misure" per mitigare i danni ai civili, tra cui l'impiego di munizioni di precisione, sorveglianza aerea e altre forme di intelligence.
Formulata una proposta
Il gruppo armato islamista palestinese Hamas ha formulato una proposta, trasmessa agli Stati Uniti tramite canali di comunicazione diretti, per un accordo parziale. Gli Stati Uniti hanno poi presentato la proposta a Israele che l'ha respinta. Un funzionario israeliano ha dichiarato, al Jerusalem Post, che la proposta "è molto lontana dalle linee generali su cui siamo disposti a negoziare". La proposta, diffusa oggi dai media arabi, ha previsto il rilascio di cinque ostaggi vivi in cambio dei seguenti punti: il ritiro dell'esercito israeliano nelle postazioni a Gaza dove si trovavano due mesi fa; l'accesso agli aiuti umanitari in tutte le aree di Gaza; la prosecuzione dei colloqui per il rilascio degli ostaggi vivi e morti rimasti; "una sorta di riconoscimento americano di Hamas". L'amministrazione americana di Donald Trump ha aperto un canale di comunicazione con Hamas, tramite l'imprenditore e scrittore palestinese-americano Bishara Bahbah, che è presidente di Arab Americans for Peace. Bahbah ha fatto da intermediario per la comunicazione di questa proposta, così come per i colloqui che hanno portato al rilascio dell'ostaggio Edan Alexander.
Porre fine a questa situazione
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha affermato, ieri, di voler porre fine alla guerra a Gaza "il più rapidamente possibile. Vogliamo vedere se possiamo fermarla. E abbiamo parlato con Israele, vogliamo vedere se possiamo porre fine a tutta questa situazione il più rapidamente possibile". Nella sua prima conferenza stampa dal dicembre 2024, mercoledì scorso, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha definito l'offensiva a Gaza "un'operazione senza precedenti nella storia delle guerre" e ha dichiarato pubblicamente che ci sono 20 ostaggi ancora vivi a Gaza. Netanyahu ha aggiunto: "Siamo pronti per un cessate il fuoco temporaneo per il ritorno degli ostaggi. Finora abbiamo riportato a casa 197 ostaggi, di cui 148 vivi. Venti sono vivi. Li riporteremo a casa tutti". Nella Striscia di Gaza si trovano 58 ostaggi, di cui oltre la metà non in vita, rapiti il 7 ottobre 2023.