Politiche per i rifugiati. L'Ue ha approvato le conclusioni della Cce

12.05.2025

Una nota del Consiglio europeo, oggi, ha riferito le conclusioni su una relazione della Corte dei conti europea (Cce) mirata a valutare l'azione della politica di coesione a sostegno dei rifugiati ucraini in Europa. Per affrontare le sfide migratorie causate dalla guerra in Ucraina, l'Ue infatti ha gradualmente adattato le norme della politica di coesione adottando l'Azione di coesione per i rifugiati in Europa (Care). La Cce ha esaminato se gli Stati membri abbiano utilizzato efficacemente Care e i fondi disponibili della politica di coesione per rispondere alle esigenze dei rifugiati, concludendo che Care ha effettivamente aiutato gli Stati membri a utilizzare i finanziamenti disponibili della politica di coesione per affrontare la crisi.

Tuttavia, la Cce ha anche rilevato che il monitoraggio dei finanziamenti della politica di coesione non ha coperto l'intero sostegno e l'utilizzo di Care e ha raccomandato che, qualora la Commissione dovesse preparare proposte per nuove misure o modifiche relative alla crisi, dovrebbe garantire che vi sia un sistema di monitoraggio adeguato con i dati necessari per valutarne l'efficacia. Nelle sue conclusioni, il Consiglio ha ricordato i tre regolamenti sull'azione di coesione per i rifugiati in Europa (Carea, Care Plus e Fast-Care), che hanno aumentato la flessibilità, la liquidità e la semplificazione della politica di coesione per i quadri finanziari pluriennali (QFP) 2014-2020 e 2021-2027 e hanno reso più facile per gli Stati membri finanziare progetti volti ad affrontare le sfide migratorie derivanti dalla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina.

Il Consiglio ha concordato, tuttavia, con la conclusione della Corte secondo cui vi è il rischio che il ricorso ripetuto alla politica di coesione per affrontare le crisi possa influire sul suo obiettivo strategico primario di rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale tra le regioni europee. Infine, il Consiglio ha invitato la Commissione a garantire l'istituzione di un adeguato sistema di monitoraggio, qualora dovesse elaborare nuove misure o modifiche relative alle crisi, in modo da disporre dei dati necessari per valutarne l'efficacia.