Otto attivisti della Freedom Flotilla ancora detenuti in Israele

11.06.2025

L'organizzazione per i diritti civili, Adalah, che rappresenta gli attivisti, ha reso noto che otto dei 12 attivisti pro-palestinesi della nave Madleen, noleggiata dall'organizzazione Freedom Flotilla Coalition, che ha cercato di rompere il blocco navale israeliano su Gaza, sono ancora in stato di detenzione. Nella tarda serata di ieri sera, il tribunale per la revisione della detenzione, che ha esaminato le decisioni dell'amministrazione del controllo delle frontiere del ministero dell'Interno, ha confermato l'ordine di tenere in custodia gli otto detenuti fino alla loro espulsione. Durante l'udienza gli avvocati di Adalah hanno detto che la legge in base alla quale gli attivisti sono stati detenuti (l'ingresso illegale in Israele) è inapplicabile poiché "non hanno cercato di entrare in Israele né intendevano entrare nelle acque territoriali israeliane". 

La Madleen navigava in acque internazionali  

L'organizzazione ha affermato che la Madleen stava navigando in acque internazionali e intendeva entrare direttamente nelle "acque territoriali riconosciute a livello internazionale dello Stato di Palestina, a Gaza", quando è stata intercettata dalle forze navali israeliane e rimorchiata al porto di Ashdod. Il tribunale ha respinto le argomentazioni di Adalah, affermando che il blocco navale su Gaza è legale secondo la legge israeliana e che gli attivisti hanno consapevolmente tentato di violarlo. Gli otto attivisti detenuti nella prigione di Givon, a Ramle, sono Rima Hassan, un membro francese del Parlamento europeo; Suayb Ordu dalla Turchia; Mark van Rennes dai Paesi Bassi; Pascal Maurieras, Reva Viard e Yanis Mhamdi dalla Francia; Thiago Avila dal Brasile; e Yasemin Acar dalla Germania.