L’IDF spara in aria durante una visita di diplomatici
Il 21 gennaio scorso le Idf hanno lanciato l'operazione Muro di ferro a Jenin, roccaforte della Jihad islamica palestinese. Nella città della Cisgiordania si trova un campo profughi dove risiedono oltre 20mila sfollati e discendenti dell'esodo dopo la creazione dello Stato di Israele nel 1948. In una nota del ministero degli Esteri palestinese si è leggo che le forze di occupazione israeliane, hanno deliberatamente preso di mira con armi da fuoco una delegazione diplomatica accreditata presso lo Stato di Palestina durante una visita sul campo nel governatorato di Jenin. La delegazione stava svolgendo una missione ufficiale per osservare e valutare la situazione umanitaria e documentare le continue violazioni perpetrate dalle forze di occupazione contro il popolo palestinese".
Il ministero ha condannato l'atroce crimine
Il ministero degli Esteri palestinese "ha condannato, con la massima fermezza, l'atroce crimine". Il ministero degli Esteri dell'Autorità nazionale palestinese ha pubblicato un video su X in cui decine di persone di trovano vicino a un posto di blocco delle Idf, che hanno sparato dall'interno del campo profughi. Secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa palestinese Wafa, la delegazione era composta da diplomatici di Egitto, Giordania, Marocco, Unione Europea, Portogallo, Cina, Austria, Brasile, Bulgaria, Turchia, Spagna, Lituania, Polonia, Russia, Giappone, Romania, Messico, Canada, India, Cile, Francia, Sri Lanka e Regno Unito.
La versione dell'Idf
Su X le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno scritto: "Questa mattina ha avuto luogo l'ingresso coordinato di una delegazione diplomatica a Jenin. Durante il coordinamento dell'ingresso, ai membri della delegazione è stato assegnato un percorso approvato da seguire, data la loro presenza in una zona di combattimento attivo. Durante l'ingresso nonostante il percorso concordato in anticipo, la delegazione ha deviato dal percorso ed è arrivata in una zona in cui era vietato sostare". A quel punto, "i militari presenti sul posto, sapendo che non era prevista alcuna delegazione diplomatica nelle vicinanze, hanno sparato in aria e non contro la delegazione per tenere i sospettati lontani dalla zona". Una volta capito che "si trattava di una delegazione diplomatica, il comandante della Divisione Cisgiordania ha indagato immediatamente sull'accaduto. Inoltre, il capo dell'amministrazione civile, ha incontrato i rappresentanti dei Paesi e li ha aggiornati sui risultati dell'indagine iniziale condotta".
La Farnesina ha convocato Israele
Una nota della Farnesina ha riferito che il segretario generale della Farnesina ambasciatore, Riccardo Guariglia, ha convocato oggi al Ministero degli Affari esteri l'ambasciatore di Israele Jonathan Peled. Guariglia ha protestato e chiesto spiegazioni per l'incidente di oggi. L'ambasciatore ha contestato il comportamento dei militari israeliani, definendo inaccettabile il fatto che una delegazione diplomatica civile venisse allontanata da un'area presidiata dai militari con l'uso delle armi da fuoco. Guariglia ha anche ripetuto al rappresentante di Israele quello che il Governo italiano chiede insistentemente da giorni, e cioè che il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha dichiarato anche pubblicamente che Israele deve interrompere le operazioni militari a Gaza, deve puntare sul negoziato politico e diplomatico per la liberazione degli ostaggi israeliani e per raggiungere un cessate il fuoco che possa far ripartire un processo di pace".