Consolati generali europei: “Israele smantelli l’avamposto di Mughayir A-Deir”

04.06.2025

I consolati generali di Belgio, Francia, Italia, Spagna, Svezia e Regno Unito, e gli uffici di rappresentanza di Canada, Danimarca, Finlandia, Germania, Irlanda e Paesi Bassi, e l'Ufficio del rappresentante dell'Unione europea in Cisgiordania e Gaza hanno espresso la loro profonda solidarietà alla comunità palestinese di Mughayir A-Deir, esortato le autorità israeliane a smantellare l'avamposto dei coloni e a far ritornare in sicurezza la comunità locale. In una nota congiunta, le missioni diplomatiche hanno affermato: "I residenti storici della comunità sono stati recentemente costretti ad abbandonare le loro case e i loro beni a causa della crescente violenza dei coloni e del clima di impunità che regna sovrano. I coloni israeliani hanno stabilito un avamposto a pochi metri dalla comunità, in palese violazione del diritto internazionale". 

Una delle ultime comunità palestinesi rimaste

Le missioni diplomatiche hanno proseguito: "Mughayir a-Deir era una delle ultime comunità palestinesi rimaste nella zona. Sette comunità limitrofe sono già state sfollate a causa di un quadro più ampio e profondamente preoccupante di violenti attacchi dei coloni e della mancanza di protezione da parte delle autorità israeliane. Esortiamo pertanto le autorità israeliane a smantellare immediatamente l'avamposto e ad adottare misure urgenti ed efficaci per consentire il rientro in sicurezza dei residenti sfollati. È fondamentale che la comunità sia protetta da ulteriori violenze e intimidazioni". 

Un modello di sfollamento nell'Area C

Nella dichiarazione congiunta, le missioni diplomatiche occidentali hanno anche affermato: "Mughayir a-Deir non è un caso isolato: riflette un modello più ampio di sfollamento nell'Area C della Cisgiordania, dove un ambiente coercitivo caratterizzato da ripetute violenze dei coloni, restrizioni alla circolazione, confisca di terreni, demolizioni e accesso inadeguato ai servizi essenziali sta rendendo la vita insostenibile e spingendo le comunità ad andarsene. Decine di migliaia di palestinesi nell'Area C corrono un rischio elevato o imminente di trasferimento forzato. Questa tendenza allarmante compromette gravemente le prospettive di una pace giusta e duratura". La dichiarazione ha concluso: "Invitiamo Israele a rispettare i propri obblighi ai sensi del diritto internazionale, incluso il divieto di trasferimenti forzati. Riaffermiamo inoltre la nostra chiara e costante opposizione agli insediamenti, che sono illegali ai sensi del diritto internazionale. Sottolineiamo la responsabilità di Israele di proteggere tutte le comunità palestinesi nell'Area C".