Dagli Usa una nuova proposta per il cessate il fuoco
I media israeliani, tra cui Walla, hanno riferito della nuova proposta statunitense per un cessate il fuoco e di un accordo sul rilascio degli ostaggi tra Israele e Hamas che prevederebbe il rilascio di nove ostaggi vivi (uno in meno rispetto all'offerta precedente) e di 18 corpi dei rapiti. Le indiscrezioni hanno rivelato che gli ostaggi verrebbero liberati in due momenti nell'arco di una settimana (senza specificare se e quanti prigionieri palestinesi verrebbero liberati) e che Israele si impegnerebbe in una tregua di 60 giorni, durante la quale si svolgerebbero i negoziati per la fine della guerra. Se non si raggiungesse un accordo al termine di questo periodo, Israele avrebbe la possibilità di riprendere i combattimenti o di estendere il cessate il fuoco in cambio di altri ostaggi. Si tratta di un "dettaglio cruciale", poiché il principale disaccordo sarebbe stato l'insistenza di Hamas su un accordo che ponga fine alla guerra in modo permanente, e il rifiuto di Israele in merito alla condizione che Hamas non venga smantellato.
Il "dettaglio cruciale"
La proposta prevederebbe, infine, che la responsabilità degli aiuti umanitari tornerebbe all'Onu e l'esercito israeliano si ritirerebbero dalle aree di cui ha preso il controllo nell'ultimo periodo, incluso l'asse Morag, che separa Rafah da Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Intanto l'agenzia di stampa palestinese, Wafa, citando fonti sanitarie di Gaza, controllate dal gruppo islamista Hamas ha riferito che i morti provocati dai bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza dall'alba di oggi sono 37. I dati diffusi non fanno differenza tra i civili uccisi e i miliziani dei gruppi armati. Presso Al-Bureij, nel centro della Striscia di Gaza, sono state uccise 23 persone. Gli altri morti sono stati registrati a Khan Younis, nel sud di Gaza, e a Shajaiya, a Gaza City.