Calderoli: “Grave errore bocciare la legge del Trentino”
In un'intervista al Corriere della Sera, il ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, dopo la decisione del governo di impugnare la legge della Provincia autonoma di Trento sul terzo mandato, ha affermato: "Io ieri ho semplicemente fatto presente che cosa significa bocciare la legge di una Regione autonoma e dunque perché a mio avviso sia un grave errore. Ho sottolineato che prima del ministro Lollobrigida, che martedì scorso ha chiesto l'impugnativa, nessuno lo aveva fatto. Non la ministra Casellati, che giovedì si è limitata a definirla opportuna. Ma anche il ministro dell'Interno, che è quello più rilevante per questa materia, non l'ha richiesta". Secondo Calderoli la sentenza della Corte costituzionale, che ha bocciato la legge campana, "dice chiaramente che una cosa sono le Regioni a statuto ordinario con competenza concorrente, ma cosa diversa sono le Regioni autonome in cui le norme discendono da una norma di rango costituzionale".
Equità tra regole di Regioni diverse
Quindi, a chi parla di equità tra le regole di Regioni diverse, il ministro ha replicato: "Io non so di quale equità si parli, dato che comunque i regimi regionali sono molto diversi. Ma queste differenze non soltanto nascono dalla storia e sono previste dalla Costituzione. Attenzione: sono previste anche dai trattati internazionali". Il ministro ha espresso invece soddisfazione per l'approvazione della legge delega sui Livelli essenziali di prestazioni (Lep). Calderoli ha affermato: "La legge delega ha qualcosa di rivoluzionario. Nessuno, in 24 anni, era mai arrivato alla definizione dei Livelli essenziali di prestazioni. Avevamo cercato di metterli nella legge sull'autonomia, ma la Consulta aveva obiettato che i principi allora erano troppo generali. Ora abbiamo stabilito questi principi, per tutte le 14 materie, partendo dalle prestazioni".