Altri 21 morti a Gaza
Fonti sanitarie, citate dall'emittente qatariota "Al Jazeera Mubasher", hanno riferito che sono 21 i palestinesi uccisi a causa dei bombardamenti israeliani effettuati questa mattina nel centro e nel sud della Striscia di Gaza. Il ministro della Difesa di Israele, Israel Katz, infatti, ha annunciato che l'esercito ha esteso l'operazione di terra contro il gruppo armato islamista palestinese di Hamas nella Striscia di Gaza. Ieri le Forze di difesa israeliane (Idf) avevano diramato un avviso di evacuazione per l'intera area di Rafah e per una vasta area di territorio tra Rafah e Khan Yunis, dove l'esercito israeliano non ha mai operato con truppe di terra.
La bonifica delle aree dai terroristi
Dopo gli attacchi notturni nella Striscia di Gaza meridionale, dunque, le Idf hanno schierato un'altra divisione nell'area. Katz ha affermato che le truppe si muoveranno per bonificare le aree "da terroristi e da infrastrutture, e per prendere il controllo di una vasta area che sarà aggiunta alle zone di sicurezza di Israele". Per questo i media palestinesi hanno riferito di una vasta ondata di attacchi a Rafah e Khan Yunis durante la notte, e questa mattina hanno affermato che le truppe israeliane stanno avanzando a Rafah.
Dopo l'offensiva di Israele
L'invio di un'ulteriore divisione delle Idf a Gaza avviene dopo la ripresa dell'offensiva di Israele il 18 marzo scorso, in seguito ad una tregua di due mesi. Durante la tregua erano stati rilasciati 33 ostaggi israeliani e centinaia di prigionieri palestinesi. Nella Striscia rimangono ancora 59 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre 2023.
Le famiglie sono inorridite
Le famiglie degli ostaggi hanno contestato la decisione del governo israeliano di estendere la campagna militare a Gaza annunciando: "La responsabilità per il rilascio dei 59 ostaggi detenuti da Hamas spetta al governo israeliano. Siamo inorridite per esserci svegliati questa mattina con l'annuncio del ministro della Difesa che l'operazione a Gaza verrà ampliata per prendere il controllo di un vasto territorio. La nostra grave preoccupazione è che il rilascio degli ostaggi sia diventato semplicemente un obiettivo secondario".
Da Hamas nessuna bandiera bianca
Il membro dell'Ufficio politico di Hamas, Suhail al-Hindi, ha confermato ad "Al Jazeera" che il movimento non alzerà bandiera bianca, sottolineando che Hamas è pronto a liberare i prigionieri israeliani detenuti ma solo attraverso un accordo di scambio equo e globale, se la guerra verrà fermata, i valichi verranno aperti e la Striscia di Gaza, che ha subito una distruzione generalizzata a causa delle operazioni militari israeliane in corso dal 7 ottobre, verrà ricostruita.
Sostenere i diritti umanitari
Il leader di Hamas ha aggiunto che il movimento chiede al mondo di sostenere i diritti umanitari della popolazione di Gaza, revocando l'assedio imposto alla Striscia, ponendo fine alla politica di carestia a cui è sottoposta la popolazione e consentendo la distribuzione immediata e regolare di aiuti umanitari. Al-Hindi ha anche dichiarato che il movimento ha respinto quelle che ha descritto come le condizioni impossibili imposte dall'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, tra cui la consegna delle armi della resistenza e il ritiro dei leader del movimento da Gaza.